Avanti con l’Agenda Draghi: riforme strutturali per rilanciare la produttività, favorire il mercato e la concorrenza per ridurre la rendita e sostenere chi vuole fare impresa nel nostro paese, riducendo la burocrazia e la pressione fiscale, a cominciare dalle tasse sul lavoro e dall’IRAP. Solo cosi aumenteremo l’occupazione, a partire da donne e giovani. Ridurre il debito pubblico e creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile mantenendo gli impegni nella lotta al cambiamento climatico, solo cosi promuoveremo l’uguaglianza di opportunità tra generazioni. Serve una revisione della spesa pubblica perché la crescita è sostenibile solo se i conti sono in ordine: tagliamo la spesa improduttiva favorendo gli investimenti sia domestici che esteri.
Il mio programma per l'Italia
Creare le condizioni per la crescita economica, sostenibile e inclusiva.
Verso gli Stati Uniti d’Europa.
Agenda Draghi significa riaffermare con forza la vocazione europeista del nostro paese in quanto paese fondatore dell’Unione Europea e parte integrante della NATO e del mondo libero. Riaffermare il sostegno all’Ucraina e difendere la democrazia europea dalle interferenze di autocrazie ostili. Rilanciare il progetto europeo a partire dalle raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Unione: costruzione di una Europa sociale, fine del diritto di veto, rispetto dei valori democratici comuni, liste transnazionali, elezione diretta del Presidente della Commissione.
Piano shock contro l’emergenza giovanile
Adottiamo una regola fiscale intergenerazionale: per ogni nuovo euro di spesa pubblica consacrato alle persone ultra 65enni, investiamo un euro per gli under 35. L’Italia ha il record europeo di giovani inattivi, 3 milioni tra i 15 e i 34 anni, servono misure immediate per l’occupazione, la formazione e l’emancipazione giovanile. Serve un piano attiva-NEET e per l’imprenditorialità giovanile, più risorse per il diritto allo studio, la scuola, le università e la ricerca. Presidiare la piena implementazione della riforma degli ITS, gli Istituti Tecnologici Superiori, aumentare la qualità formativa della scuola e dei tirocini curriculari, a cui deve essere riconosciuta una indennità minima obbligatoria.
Più diritti per i lavoratori, i cittadini e i contribuenti
Introdurre il salario minimo legale universale per proteggere i lavoratori non coperti dai CCLN – molto spesso donne e giovani – ma stabilito da una commissione indipendente per non rischiare di aumentare la disoccupazione. Mettiamo in Costituzione parti dello Statuto del contribuente per costruire un Fisco amico dei cittadini. Serve abolire il reddito di cittadinanza nella sua forma corrente e al suo posto potenziare il REI come strumento contro la povertà e i centri dell’impiego e le politiche attive del mercato del lavoro. Con i fondi del reddito di cittadinanza andrebbe introdotta l’imposta negativa per i redditi bassi e bassissimi per incentivare l’emersione del lavoro nero e sostenere chi lavora ma fatica ad arrivare a fine mese. Ai diritti sociali vanno introdotti nuovi diritti civili: lavoriamo per introdurre lo Ius Culturae per rendere cittadini i nuovi italiani, approviamo quanto prima la morte volontaria medicalmente assistita per essere davvero liberi fino alla fine.