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Il mio programma per gli italiani all'estero

Consolati più accessibili e più efficienti.

Continuare a rafforzare i servizi consolari nel mondo con maggiori dotazioni di personale e risorse e procedere con forza sulla via della digitalizzazione dei servizi al cittadino. Non è accettabile aspettare mesi per rinnovare un semplice passaporto o aspettare ore al telefono in attesa che qualcuno risponda. Dobbiamo tornare a investire sui nostri Consolati per renderli dei veri e propri centri dell’italianità nel mondo e mettere i nostri diplomatici in condizione di svolgere il proprio lavoro. Il rapporto tra dotazione di personale dei Consolati e numero di cittadini residenti è spesso ingestibile.

Meno tasse per sostenere l’economia.

Continuare a ridurre l’IMU dovuta dagli italiani all’estero sugli immobili che possiedono in Italia. Come Italia Viva siamo riusciti a reintrodurre l’esenzione al 50% (al 62.5% nel 2022) per i pensionati in convenzione internazionale, dobbiamo continuare a ridurla anche per altre categorie di cittadini anche come misura di promozione del ‘turismo delle radici’ e di sostegno per i piccoli borghi.

Favorire il rientro di cervelli, cuori e braccia.

Mantenere e potenziare le misure fiscali per il rientro di capitale umano in Italia e di sostegno all’imprenditorialità come la misura ‘Resto al Sud’ introdotta dal governo Renzi. I Consolati e le Camere di Commercio andrebbero spinti a pubblicizzare queste opportunità. Mantenere e ampliare una tassazione di favore per i cittadini che ricevono una pensione estera e si stabiliscono in Italia, soprattutto se nel meridione.

Più fondi per la ricerca e l’università.

Dobbiamo batterci per aumentare i fondi per la ricerca: nel 2020 l’Italia consacrava solo 1.5% del PIL contro una media UE del 2,32%, 14esimi in Europa, tre volte meno della Germania. Le norme sul rientro di docenti e ricercatori vanno perfezionate. Occorrono più fondi ma soprattutto la predisposizione di un percorso più lineare. Solo alcune università hanno formalizzato e pubblicizzato la procedura con la quale avanzare dall’estero la propria candidatura per la chiamata diretta. Negli altri atenei, la norma resta spesso inutilizzata o prerogativa esclusiva di chi gode di un contatto interno sufficientemente potente. Per quanto riguarda invece i concorsi, occorre imporre la pubblicazione di tutte le vacancies, pena la validità della procedura, sul sito del MIUR (https://bandi.miur.it/) in italiano e in inglese per almeno due mesi. Di fronte ai docenti e ricercatori stranieri interessati all’Italia, persiste la barriera dell’eccessiva frammentazione dei Settori Concorsuali e Settori Scientifico-Disciplinari. Andrebbero disincentivati atteggiamenti corporativi delle commissioni di concorso.

Semplificare il riconoscimento dei titoli di studio.

Semplificare e accelerare le tempistiche di riconoscimento dei titoli di studio ottenuti dai cittadini italiani all’estero per sostenere la mobilità dei talenti e delle esperienze, nonché di permettere a tanti giovani italiani laureati all’estero di mettersi al servizio della PA italiana. Eliminare le formalità non necessarie come la traduzione giurata di alcuni documenti esteri, ad esempio un banale certificato di nascita in lingua inglese.

Servizi pubblici celeri ed efficienti.

Oltre a questa lista di risultati ottenuti o attività legislativa e di sindacato ispettivo credo sia importante anche rendere conto di alcune tematiche o provvedimenti sui quali sono intervenuto ripetutamente in Commissione o in aula:

 

  • A favore del testo unico che istituisce la morte volontaria medicalmente assistita.
  • A favore del sostegno finanziario e militare all’Ucraina a seguito dell’aggressione russa.
  • A favore della Ratifica del Trattato del Quirinale tra Italia e Francia.
  • A favore del voto al Senato ai 18enni.
  • A favore dell’ampliamento della riduzione del cuneo fiscale.
  • A favore della riforma degli ITS, gli Istituti Tecnologici Superiori, collegata al PNRR.
  • Contro i decreti ‘Sicurezza’ proposti dal Ministro Salvini, specie contro l’allungamento dei tempi per l’ottenimento della cittadinanza per matrimonio.

Promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo.

Per ogni euro investito per la promozione del made in Italy, investire un euro per la promozione della lingua e cultura italiana. Sostenere la lingua e la cultura italiana nel mondo assicurando nuove risorse al Fondo unico, sostenere l’operato degli enti gestori che offrono corsi di lingua italiana, valutare l’apertura di nuovi licei pubblici italiani all’estero. I progetti e le infrastrutture culturali di Consolati di altre nazioni europee sono spesso nettamente superiori. Ampliare l’offerta televisiva in chiaro della Rai all’estero sia via satellite che via Raiplay. Perché non offrire lo streaming dei TG RAI? Promuovere l’inserimento della storia dell’emigrazione italiana nei curricula scolastici.

Sanità

Permettere ai neo-iscritti all’AIRE di mantenere la copertura sanitaria in Italia per i primi anni di iscrizione o cambio di un ragionevole contributo assicurativo? Permettere ai cittadini AIRE Schumacher di accedere alla copertura sanitaria in Italia.

Democrazia e rappresentanza

Dobbiamo intervenire per mettere in sicurezza il voto all’estero per evitare nuovi brogli e difendere il diritto di rappresentanza democratica degli italiani all’estero approvando la nostra proposta di legge che introduce presidi per la tracciabilità dei plichi e semplifica le operazioni di scrutinio. Serve una riforma dei Comites e del CGIE per favorire la partecipazione dei cittadini (per esempio abolendo l’inversione dell’opzione) e trasformarli in organismi che siano vera espressione delle comunità in cui operano. Alla luce della riduzione del numero di parlamentari occorre istituire una Commissione parlamentare Bicamerale per gli italiani nel mondo come strumento di accompagnamento istituzionale per gestire le relazioni con una comunità di ormai oltre 6 milioni di cittadini nel mondo, elemento politico, sociale ed economico imprescindibile per la nostra politica estera.

Democrazia e rappresentanza

Garantire il riacquisto della cittadinanza italiana per quanti l’hanno persa definendo accordi di doppia cittadinanza con tutti i paesi dell’Unione Europea in cui non sono ancora in vigore.

Massimo Ungaro